
I due sacerdoti saranno presto beati
Grande gioia per la Chiesa di Bologna alla notizia che papa Leone XIV, venerdì scorso, ha autorizzato il Dicastero per le Cause dei Santi a promulgare il Decreto che riconosce il martirio dei Servi di Dio don Ubaldo Marchioni (sacerdote diocesano) e padre Martino Capelli (religioso dehoniano), preti martiri negli eccidi di Monte Sole nell’autunno 1944.
L’invito è «ad unirsi nel ringraziamento al Signore che, attraverso la Chiesa, pone sul candelabro due luci eroiche ed esemplari di amore verso i fratelli fino al dono della vita».
La notizia è giunta proprio venerdì 21 novembre dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede che annuncia il riconoscimento del «martirio del Servo di Dio Ubaldo Marchioni, sacerdote diocesano, nato il 19 maggio 1918 a Vimignano di Grizzana Morandi e ucciso in odio alla Fede il 29 settembre 1944 a Casaglia/Marzabotto» e «il martirio del Servo di Dio Martino Capelli, (al secolo: Nicola), sacerdote professo della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, nato il 20 settembre 1912 a Nembro e ucciso in odio alla Fede il 1º ottobre 1944 a Pioppe di Salvaro». Ora per la Beatificazione del sacerdote e del religioso si resta in attesa di conoscere la data della cerimonia, che sarà fissata nei prossimi mesi e dovrebbe avvenire nell’Arcidiocesi di Bologna. Insieme a don Marchioni e padre Capelli dovrebbe essere beatificato anche il salesiano don Elia Comini, ucciso con il dehoniano a Pioppe di Salvaro e il cui martirio è stato riconosciuto da papa Francesco il 18 dicembre 2024. Tra i sacerdoti vittime degli eccidi di Monte Sole nell’autunno del 1944 c’è anche don Giovanni Fornasini, beatificato nella Basilica di San Petronio il 26 settembre 2021.
Don Marchioni «fu sacerdote esemplare e fedele alla sua comunità anche nei momenti più tragici della Seconda guerra mondiale. Dopo anni di formazione e amicizie profonde in Seminario, divenne prete nel 1942 e fu parroco a San Martino di Caprara e Casaglia dal maggio 1944. Durante l’eccidio nazista del 29 settembre di quell’anno, rimase accanto ai suoi parrocchiani fino alla morte violenta sui gradini dell’altare di Casaglia. Proprio tra le macerie di quell’altare fu rinvenuta una pisside perforata da proiettili, simbolo di fede e martirio, oggi custodita a Casaglia dalla Comunità monastica di Dossetti».
Padre Capelli «completò la formazione religiosa e scolastica dai padri Dehoniani anche a Bologna. Il 23 settembre 1933 emise i voti perpetui e nel 1938 venne ordinato sacerdote. Il suo martirio è avvenuto il 1° ottobre 1944. Egli venne catturato dai nazisti dopo essere accorso nella zona del massacro di Creda a portare il conforto dei Sacramenti ai superstiti insieme a don Elia Comini. Consapevole della sua sorte, la mattina del 1° ottobre fu portato con altri al luogo del supplizio, presso Pioppe di Salvaro, dove avvenne la sua esecuzione».
Il riconoscimento del martirio in odio alla Fede apre dunque la strada alla beatificazione di don Marchioni e padre Capelli e l’Arcidiocesi in un comunicato spiega: «In attesa di venerare con culto pubblico i prossimi beati, li possiamo già invocare personalmente come nostri intercessori e amici presso Dio».
«Ringrazio Papa Leone XIV – afferma l’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi – per questo nuovo dono alla Chiesa di Bologna e quanti hanno lavorato in questi anni per mettere in luce la storia esemplare dei martiri di Monte Sole. La loro memoria ci aiuterà a testimoniare nella prova la forza dell’amore di Dio e la vicinanza alla gente. La pisside, che è servita per l’ultima Eucaristia della comunità residua di Monte Sole ed è stata tenuta nelle mani di don Marchioni negli ultimi istanti della sua vita, contiene lo stesso corpo di Cristo che ci rende in comunione con loro e con quanti sono nella sofferenza».
«A pochi giorni dalla solennità di Cristo Re – dice padre Carlos Luis Suárez Codorniú, Superiore Generale dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù – siamo lieti di condividere la notizia della promulgazione del Decreto sul martirio del nostro confratello, padre Martino Capelli. È significativo che lui abbia vissuto nella comunità dehoniana della parrocchia di Cristo Re a Roma mentre frequentava gli studi all’Istituto Biblico. Da quel tempio, iniziato alla fine della Prima Guerra Mondiale, il nostro Fondatore, il Venerabile Padre Leon Dehon, desiderava promuovere una spiritualità di pace e riparazione di fronte a ogni forma di violenza e odio. Questo desiderio si radicò profondamente nel cuore di Padre Capelli che, nel mezzo delle barbarie della Seconda Guerra Mondiale, scelse di rimanere nei pressi di Monte Sole accanto a coloro che soffrivano le conseguenze del conflitto armato in modo spietato. Padre Capelli ci lascia l’esempio di un discepolo del Cuore di Cristo che seppe farsi prossimo fino alle ultime conseguenze».

Documentario di 12 Porte del 2022:
Fotogallery di don Ubaldo Marchioni:

Fotogallery di padre Martino Capelli:


