Da Monte Sole al presente
Nel pensare e organizzare le numerose e significative iniziative che hanno celebrato l’ottantesimo anniversario degli eccidi di Monte Sole si è subito avvertito prezioso portare avanti la riflessione insieme alla memoria. Don Giuseppe Dossetti ha insegnato che “Bisogna immergersi nella storia, conoscerla profondamente. Non potete fare a meno di conoscerla, di studiarla… È indispensabile per avere il senso storico, non tanto per sapere i fatti, che delle volte sono troppo complessi o troppo parziali rispetto all’universalità del grande flusso storico.”
La Chiesa di Bologna, la Piccola Famiglia dell’Annunziata e la casa editrice Zikkaròn, in collaborazione con l’istituto storico Parri di Bologna hanno perciò organizzato un piccolo percorso che si svilupperà nei prossimi mesi per cercare di capire da dove hanno origine le violenze di massa che ancora tanto condizionano il nostro presente e come, là dove sono state almeno in parte risolte, si è arrivati a contesti riconciliati.
Nel primo appuntamento, tenutosi il 10 novembre scorso presso la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, la rassegna, denominata “Da Monte Sole al presente, riflessioni sulle violenze collettive e su possibili strade di ricostruzione“, ha offerto al numeroso pubblico presente, il contributo di Toni Rovatti, storica dell’Università di Bologna, e Huma Saeed, criminologa dell’Università di Lovanio.
La storica Rovatti ha proposto una riflessione sulla giustizia e su come prima, durante e dopo i tempi degli eccidi sulle nostre colline si è espressa e ciò che ha comportato. Ha evidenziato come i diversi attori del tempo hanno agito in conseguenza a percorsi di formazione e propositi molto diversi. I pregressi storici e sociali della nostra terra prima della guerra, la politica tedesca del tempo, l’identità forte dei diversi gruppi di azione sono elementi determinanti nell’analisi dei tragici eventi. L’interpretazione stessa dei fatti quindi offre sfaccettature diverse; piste di studio ancora aperte portano avanti il lavoro svelando informazioni e significati sempre più accurati e preziosi.
La criminologa Saeed, afghana, con un’ottima padronanza della nostra lingua, ha voluto proporre in italiano il suo intervento temendo di non avere sufficiente chiarezza rispetto all’inglese con cui normalmente si esprime nel suo lavoro. Il pubblico ha molto apprezzato lo sforzo e seguito facilmente il discorso.
Il suo contributo si è focalizzato sugli elementi che portano verso la manifestazione della violenza collettiva e gli elementi che restano in quel contesto come conseguenze post conflitto. Si sono poi toccati i casi del Sud Africa, della Colombia e dell’Afghanistan con i successi e gli insuccessi che in questi paesi la giustizia di transizione con le commissioni della verità hanno ottenuto.
L’incontro è stato una approfondita premessa al prosieguo che ci ritroverà insieme per indagare sui casi specifici del Mozambico, dei Balcani e della Colombia.
Il prossimo appuntamento sarà giovedì 12 dicembre prossimo presso la parrocchia di Sant’Antonio da Padova alla Dozza alle ore 20,45 con il giornalista Pier Maria Mazzola, che ci parlerà del Mozambico.
Prima tappa: 10 novembre ore 17
Sant’Andrea Apostolo, Piazza Giovanni XXIII, 1 – Bologna (Barca)
Seconda tappa: giovedì 12 Dicembre | ore 20,45
Mozambico
Parrocchia della Dozza
con Pier Maria Mazzola
(direttore rivista Africa e Nigrizia)
Terza tappa: giovedì 16 gennaio | ore 20,45
Balcani
Parrocchia di Santa Rita
con Francesco Privitera
(professore Università di Bologna)
Quarta tappa: giovedì 20 febbraio | ore 20,45
Colombia
Teatro della parrocchia di Bertalia
con Giovanni Rimondi